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I principali tipi di birra

Quando si entra in un supermercato e si va allo scaffale dedicato alle birre, le volgarmente dette “chiare” occupano la maggior parte dello spazio. Tuttavia anche il più digiuno di competenze sull’argomento sa bene che di questa bevanda esistono tipi e stili diversi.

A questa certezza viene in aiuto il BJCP, sigla che sta per Beer Judge Certification Program e che identifica la più importante associazione per l’educazione su tutto ciò che gira intorno alla birra: tecnica di preparazione, stabilimenti di preparazione, reperibilità e via discorrendo.

È proprio questo ente ad aver certificato le diverse categorie di birra esistenti al mondo, e la sorpresa – almeno per i meno addentro – è che ne esistono diverse decine.

Noi di Casa della Birra vogliamo aiutare il bevitore occasionale ma anche chi vuole costruirsi una cultura in materia a distinguere i principali ordini, in maniera da scegliere correttamente quando si va in un locale… E magari, perché no?, fare colpo su chi ci sta attorno.

Le classificazioni più importanti

È importante ricordare che ogni famiglia di birre ha le sue sotto-suddivisioni: queste esistono non tanto per complicare le cose, ma per fotografare la produzione in territori, per esempio, molto vasti, dove anticamente la minore o maggiore disponibilità di ingredienti poteva avere un effetto sul prodotto finale.

Per esempio, la Pale Ale può essere sia “American” che “California”: se si tiene presente questo si capirà anche la nostra necessità di dare solo i nomi delle macro-ripartizioni che seguono.

Pilsener/Pilsner/Pils

Di solito questo tipo di birra è quello più diffuso in commercio in bottiglia (o lattina) ed è il classico esempio di ciò che viene servito in un locale quando si chiede “una birra chiara”. Ha la sua origine nell’attuale Repubblica Ceca ed è molto più frizzante di altri tipi.

Lager

L’altro grande classico delle birre chiare, questa bionda è invece tedesca e ha un nome quantomeno curioso, perché “lager” rimanda alla “conservazione” in magazzino necessaria a far completare la fermentazione della bevanda, che comunque ha un tasso alcolico molto basso.

IPA/Pale Ale

Nate nel diciassettesimo secolo in Inghilterra, queste birre sono chiamate “pale” (pallide) perché davvero più chiare delle tedesche, già note all’epoca. Il motivo della differenza di colore era l’utilizzo pressoché esclusivo di malti essiccati a carbone. Le IPA, specificamente, venivano inviate alle truppe di stanza in India durante la colonizzazione del subcontinente.

Porter/Stout

Dalla prima discende la seconda. In entrambi i casi si tratta di birre fermentate a partire da malti torrefatti (esattamente come i chicchi di caffè), cosa che attribuisce loro il colore scuro e aromi di caffè e cioccolato. Da citare per i più esigenti l’esclusiva Oyster Stout, dove vere ostriche vengono lasciate in immersione nella birra in fermentazione: un gusto davvero particolare.

Barley Wine

Una vera stranezza nel mondo delle birre, protagonista di canzoni e poesie: letteralmente “vino d’orzo”, così chiamato perché la bevanda veniva fatta riposare per mesi in botti di legno simili a quelle usate per le uve. Le Old Ale inglesi sono molto simili al Barley Wine.

Blanche/Weissbier/Weiss

Il colore quasi bianco deriva dall’utilizzo quasi esclusivo di frumento o malto di frumento. Il nome cambia a seconda della zona di produzione, con le Blanche più facilmente presenti in Belgio e le Weissbier in Germania (ma non esclusivamente). Possono essere filtrate o non filtrate, cosa che incide sulla gradazione alcolica. Mai fidarsi, infatti, di una weiss – alcune possono essere davvero pesanti.

Trappista/Birra d’abbazia

Ecco la famiglia di birre prodotte dai monaci di tutta Europa (anche se per noi sono particolarmente noti quelli con base in Belgio). Le vere trappiste sono prodotte sotto il controllo dei religiosi, e il ricavato è rigorosamente usato per opere di beneficenza. Diffidate, come si suol dire, dalle imitazioni!

Lambic

Si tratta delle birre a fermentazione cosiddetta spontanea, con un inconfondibile gusto aspro e pochissima schiuma. Sono quasi sempre addizionate con frutta, ingrediente extra che dona loro una grande freschezza: ciliegie, lamponi…

Belgian Strong Ale

Più scure delle trappiste, più forti delle Pilsner e delle Lager: sono le birre belghe ad alta gradazione alcolica, tra le quali si possono citare la Dubbel e la Tripel. Un loro corrispondente tedesco può essere la Altbier.

Saison

Un’altra birra di tipo belga, dalla fortissima connotazione stagionale: per tradizione veniva prodotta solo a fine inverno, e nello specifico nel mese di marzo, cosa che la differenziava, a livello di colore e sapore, dalle cugine nate nello stesso territorio. Non si offendano i maniaci della birra, ma per spiegarla ai novellini potremmo definirla come “la Pilsner del Belgio a tiratura limitata”.

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